NOTIZIA
Ai fini della detrazione IVA, e nel caso specifico per i documenti datati 2022 ma ricevuti nel 2023, il diritto alla detrazione dell’imposta sorge dal momento in cui questa diventa esigibile; l’esigibilità IVA è individuata dalla data di effettuazione dell’operazione. Ai fini della deduzione del costo, invece, è necessario evidenziare le differenziazioni previste per le partite IVA in contabilità semplificata o ordinaria.
Fatture 2022 ricevute nel 2023: le regole per la detrazione IVA
Il momento a partire dal quale l’IVA diventa esigibile è individuato dalla data di:
– consegna o spedizione per la vendita di beni;
– pagamento o emissione della fattura per le prestazioni di servizi.
Secondo la norma, la detrazione dell’IVA è riconosciuta previa annotazione nel registro degli acquisti delle fatture e bollette doganali relative ai beni e servizi acquistati o importati nell’esercizio dell’attività d’impresa, arte e professione anteriormente alla liquidazione periodica nella quale è esercitato il diritto alla detrazione della relativa imposta e comunque entro il termine di presentazione della dichiarazione annuale relativa all’anno di ricezione della fattura e con riferimento al medesimo anno.
Vediamo i vari casi
1 – Fattura di Dicembre 2022 – Ricevuta in Dicembre 2022 – Registrata in Dicembre 2022 = Detrazione nella liquidazione iva di Dicembre 2022
2 – Fattura di Dicembre 2022 – Ricevuta in Dicembre 2022 – Registrata in Gennaio 2023 = Detrazione in dichiarazione IVA 2023 relativa al 2022 (previa annotazione in apposito sezionale del registro acquisti)
3 – Fattura di Dicembre 2022 – Ricevuta in Gennaio 2023 – Registrata in Gennaio 2023 = Detrazione in Liquidazione Iva Gennaio 2023
4 – Fattura di Dicembre 2022 – Ricevuta in Gennaio 2023 – Registrata dopo il 30 Aprile 2023 = Detrazione in dichiarazione IVA 2023 relativa al 2022 (previa presentazione dichiarazione integrativa)
Fatture 2022 ricevute nel 2023: le regole per la deduzione del costo
Per quel che riguarda invece la deduzione del costo per le fatture 2022 ricevute nel 2023, bisogna distinguere tra partite IVA in contabilità semplificata ovvero in contabilità ordinaria. Nel caso dei titolari di partita IVA in regime di contabilità ordinaria, il costo della fattura datata dicembre 2022 ma ricevuta a gennaio 2023 sarà deducibile per competenza ovvero nel 2022. Di conseguenza, la fattura dovrà essere registrata con il conto di patrimonio “fatture da ricevere”, mentre il costo andrà imputato nel 2022 mediante un giroconto contabile al 31/12. Ovviamente è possibile anche che vi sia l’eccezione per la quale la fattura 2022 abbia un oggetto di competenza 2023, ma è un caso abbastanza raro. Nel caso dei titolari di partita IVA in regime di contabilità semplificata, invece, il costo della fattura datata dicembre 2022 ma ricevuta a gennaio 2023 sarà deducibile nel 2023, non operando per questa categoria di soggetti il criterio della competenza.
Aumento del tetto contante a 2.000 euro per il 2022. Proroga al 30 giugno del regime semplificato autorizzativo per l’occupazione di suolo pubblico.
Aumento del tetto contante a 2.000 euro per il 2022. Proroga al 30 giugno del regime semplificato autorizzativo per l’occupazione di suolo pubblico.
Aumento del tetto contante a 2.000 euro per il 2022. Proroga al 30 giugno del regime semplificato autorizzativo per l’occupazione di suolo pubblico.
Aumento del tetto contante a 2.000 euro per il 2022. Proroga al 30 giugno del regime semplificato autorizzativo per l’occupazione di suolo pubblico.
Aumento del tetto contante a 2.000 euro per il 2022. Proroga al 30 giugno del regime semplificato autorizzativo per l’occupazione di suolo pubblico.